Ruwaida ama cucire. Lo ha sempre fatto nella sua vita e continua a farlo anche ora che ha 42 anni. Da quando vive ad Aleppo con alcuni suoi parenti – la madre, la sorella, e la famiglia del fratello sposato – la donna ha lottato per far sì che questa sua passione si trasformasse in una fonte di reddito e dopo aver seguito un corso si è messa all’opera con la macchina da cucire presa in prestito dalla sorella. Prima vivevano a Khan Shaykhun, ma questa città è stata violentemente bombardata durante la guerra civile siriana e bisognava andar via per sopravvivere.
È facile comprendere l’importanza di quella macchina per cucire: le aspettative di Ruwaida erano concentrate tutte lì, sulla possibilità di guadagnare il minimo per condurre una vita dignitosa.
Ma quella della sorella era uno strumento ormai vecchio e usurato. In suo soccorso è arrivato il team di RestarT, che ha valutato il suo piccolo progetto professionale e ha comprato per lei una nuova macchina da cucire e altro materiale necessario.
Una stanza dell’appartamento di Aleppo è diventata la “bottega” della sarta Ruwaida ed è tra queste quattro pareti che le sue mani abilissime riparano vestiti da quasi nove mesi. E li creano anche!
Prendendo spunto da internet, la donna si aggiorna sulle ultime tendenze della moda e propone alle sue clienti modelli nuovi che sono molto apprezzati.
Lo dimostra l’aumento del numero di abiti che vende.
Quando però alla sua porta si presenta qualcuno che non può permettersi di pagare l’intera cifra di una riparazione o di un vestito nuovo, Ruwaida non si tira indietro. Non le importa, il prezzo si può anche abbassare, ma tutte le donne hanno diritto a indossare un abito come si deve.