“Stavo studiando al liceo quando ho sentito parlare dei gruppi CECI – racconta Pascal, che vive sulla collina di Mutana in Burundi – All’epoca avevo difficoltà a pagare le tasse scolastiche e la famiglia che mi aveva aiutato fino ad allora non poteva più sostenermi. Ho dovuto abbandonare gli studi.
Da lì è nata la voglia di partecipare al gruppo di microcredito comunitario. Ho cercato un lavoro e, grazie ai soldi che guadagnavo, riuscivo a nutrirmi e risparmiare. Dopo alcuni mesi ho chiesto un prestito per avviare una piccola attività. Ricordo bene quel periodo, era la stagione della raccolta delle cipolle e ho approfittato di questa occasione per farne scorta e venderle”.
In Burundi dal 2020 AMU porta avanti – insieme all’associazione CASOBU, controparte locale – il progetto Si può fare!
La sfida più grande, per chi lavora al progetto, è far sì che le persone riescano ad allungare lo sguardo oltre l’orizzonte del domani. Fare in modo che inizino a progettare un futuro. È un lavoro costante e delicato: perché bisogna trovare un equilibrio tra quello che possono comprare oggi per mangiare e quello che possono investire per un guadagno domani.
Pascal ci sta riuscendo.
“Vendevo cipolle nella vicina provincia di Bubanza a Musigati, che era molto lontana e dovevo attraversare la foresta. Ma con questa attività sono riuscito ad avere un profitto e ripagare il credito senza problemi. Alla fine, ho capito che non dovevo sprecare i soldi guadagnati rispondendo a bisogni immediati, ma usarli per evolvere.
Allora ho preso spunto dai bisogni della comunità: ho notato che non c’era nessun negozio vicino a noi per comprare cose basilari come olio, sale, o farina. Con il guadagno ottenuto ho iniziato l’attività di vendita. Ho fatto scorta a poco a poco e gradualmente ho aggiunto nuove cose”.
Oggi Pascal è orgoglioso di contribuire allo sviluppo della sua collina: “Il mio sogno è vedere altri seguire le mie orme e creare opportunità. Insieme continueremo ad andare verso lo sviluppo”.