Il progetto Una scuola per tutti – che prevedeva l’ampliamento della scuola esistente con 100 nuove postazioni (sedie e banchi) per gli studenti, la costruzione di servizi igienici e di un pozzo per l’acqua potabile – è stato un lavoro corale, fatto da tante mani, tante volontà, tante ore spese tutti assieme per raggiungere l’obiettivo, fino all’ultimo “atto”, quello della pittura dell’edificio e degli infissi.
Vedere quelle aule riempirsi del vociare dei ragazzi è una grande soddisfazione. In Sierra Leone i tassi di abbandono scolastico sono molto elevati; basti pensare che nel distretto di Koinadugu – quello cui appartiene il villaggio di Serekolia – si stima che solo un ragazzo su sei frequenti la scuola media. I motivi dell’abbandono sono molteplici, ce n’è uno però determinante: le scuole sono molto distanti dai villaggi e i ragazzi sono costretti a percorrere a piedi distanze assai lunghe.
Non tutti possono farlo e chi lo fa corre dei rischi allontanandosi dalla protezione delle loro famiglie e della loro comunità. Ora non sarà più così.
Da settembre le ragazze e i ragazzi di Serekolia sono entrati nelle nuove aule costruite con il supporto di AMU. Ma la scorsa settimana, la stessa comunità ha voluto festeggiare i nuovi edifici con una cerimonia di inaugurazione all’insegna della gioia.
Gli uomini hanno suonato, le donne ballato, e non è mancato il classico taglio del nastro.
C’è stata anche una presenza particolare: la tribù Kuranko ha portato con sé gli spiriti dei parenti defunti, come atto di ringraziamento. È stato un evento davvero eccezionale, perché nella cultura della tribù, questo succede solo una volta l’anno.