L’AMU opera già da tempo in Siria con due progetti: Semi di Speranza e RestarT. Dai nostri collaboratori presenti in questo Paese ci arrivano costantemente notizie sulla drammatica situazione che la popolazione siriana – già a lungo provata dalla guerra – sta vivendo in questi ultimi giorni.
Questi gli ultimi aggiornamenti da Aleppo.
Aggiornamento 19 febbraio – Aleppo
La squadre di RestarT ad Aleppo e a Homs hanno ripreso i lavori dopo che sono stati fatti gli accertamenti per la sicurezza degli uffici dove lavorano.
Domingos Dirceu Franco, direttore esecutivo del programma RestarT: “Con la squadra di Aleppo faremo visite ad ognuno dei beneficiari dei progetti per ascoltarli e condividere insieme quanto tutti noi qui abbiamo vissuto. Anche RestarT ha bisogno di un “restart” adesso e cominceremo dall’ascolto e dai racconti reciproci”.
Aggiornamento 17 febbraio – Aleppo
Dopo la prima scossa del 6 febbraio si erano susseguite moltissime altre scosse nei giorni successivi, ma abbastanza leggere. In molti erano rientrati al lavoro.
Le persone avevano iniziato a lasciare i centri di accoglienza e a tornare a casa. Ma la sera del 16 febbraio, verso le 11.00 ora locale, c’è stata una scossa più forte con epicentro in Turchia e a circa 130 km da Aleppo.
Sì è sentita ad Aleppo, Latakia e anche Damasco. Molte persone a Latakia e Aleppo sono uscite per strada e non hanno dormito. Sono tornate l’insicurezza e la paura. I morti in Siria sono circa 9000.
Aggiornamento 15 febbraio – Aleppo
La situazione è catastrofica, soprattutto ad Aleppo, Hama Latakia, Jableh e Banya. Molti sono ancora dispersi, o sotto le macerie. Il numero di morti aumenta ogni giorno, gli ospedali sono al completo, migliaia di persone sono nei rifugi (scuole, chiese, moschee), o sfollate a Homs.
Stiamo contattando i beneficiari dei progetti dell’AMU per verificare la loro salute.
Aggiornamento 14 febbraio – Aleppo
La situazione è davvero drammatica: migliaia di persone hanno abbandonato le loro case, o perchè sono costruzioni che rischiano di crollare, o perché sono già crollate. O per la grande paura. Intere famiglie – con donne, bambini, neonati, anziani – si rifugiano nelle scuole, nelle chiese e nelle moschee: qui trovano cibo, coperte e medicine. Questi aiuti provengono da ONG cristiane e musulmane, e dalla Mezzaluna Rossa.
In questo contesto scavare tra le macerie o mettere in sicurezza gli edifici non è affatto semplice, dal momento che i soccorritori hanno a disposizione solo attrezzature rudimentali.
Il suono delle sirene delle ambulanze echeggia di continuo per le vie cittadine.
Aggiornamento 13 febbraio – Aleppo
L’ufficio AMU di Aleppo che venerdì scorso era stato svuotato perché il palazzo era ritenuto insicuro dopo le violente scosse di terremoto è di nuovo in funzione dopo un’ispezione tecnica che ne ha dichiarato l’agibilità.
Aggiornamento 11 febbraio – Aleppo
File di camion trasportano i corpi estrattati dalle macerie. Nel cielo volano di continuo gli elicotteri: alcuni portano acqua per spegnere il grosso incendio divampato al porto, altri recano gli aiuti internazionali. La Caritas Anatolia distribuisce beni di prima necessità.
La rete internet funziona solo in alcuni punti della città.
Aggiornamento 10 febbraio – Aleppo
Mancano acqua potabile e gas per preparare da mangiare. Ci sono dei punti di distribuzione dei viveri. Molte le persone ancora sotto le macerie, in alcuni posti si è iniziato a scavare da poco. Nel porto è divampato un incendio devastante difficile da domare. Chi può si dà da fare per sostenere chi ha bisogno. A poco a poco sta tornando l’elettricità in alcune zone della città. Arrivano degli aiuti inviati dal Vicario Apostolico di Istanbul, Mons. Massimiliano Palinuro.
Aggiornamento 7 febbraio – Aleppo
Piove e fa molto freddo. Durante la notte praticamente tutti hanno dormito per strada, chi poteva nelle automobili o nelle chiese. Molti hanno abbandonato in fretta la città per andare nei villaggi lontani. A Lattakkia molti abitanti sono andati in montagna per paura di uno tsunami. La paura è grande. Pochi hanno il coraggio, specie in alcune zone, di rientrare nelle abitazioni. Dalle macerie vengono estratte le prime vittime.
Aggiornamento 6 febbraio – Aleppo
Un violentissimo terremoto colpisce Siria e Turchia: magnitudo 7.8
Oltre le scosse forti, ci sono state circa cinquanta scosse di assestamento durante tutta la giornata. Il numero dei morti ad Aleppo non si sa di preciso, dicono circa 300. I feriti sono più di mille (ma è un conto molto approssimativo). Sono circa 40 i palazzi crollati, in particolare quelli molto vecchi e già danneggiati dalla guerra. Tante le terrazze crollate per strada, distruggendo quasi completamente moltissime macchine e ferendo chi cercava di lasciare le case. Anche a Lattakkia e Hamma ci sono state molte vittime e distruzione.