La passione di Tony sono le spezie. L’uomo, trentasette anni, è sposato e ha quattro figli. Prima dello scoppio della guerra lavorava come dipendente, poi la sua vita – come quella di molti siriani – è andata in crisi. Con gli attacchi e le devastazioni era impossibile continuare a lavorare.
Come ritrovare la speranza di un futuro in Siria, il suo Paese? Da dove ricominciare? RestarT è stata per lui l’opportunità di ribaltare la situazione e puntare tutto sul suo sogno: aprire un negozio di spezie.
Tony aveva necessità, prima di tutto, di riempire gli scaffali del sua neonata attività per attirare i clienti, spingerli a entrare e acquistare. Diventare uno dei protagonisti di RestarT è stato determinante, il programma infatti sostiene la ripartenza delle piccole attività commerciali attraverso la fornitura di beni strumentali e – là dove necessario – di merce da vendere.
Riso, zucchero, farina, bulgur (il grano germogliato), oli, margarina, spezie di ogni tipo e alcuni detergenti hanno riempito gli scaffali del negozio di Tony, facendolo sembrare totalmente diverso da prima. E anche sul fronte economico le cose sono cambiate. Le entrate sono aumentate, è subentrata una fase di maggiore tranquillità per lui e per la sua famiglia, a tutto vantaggio anche dell’aspetto psicologico.
Ora Tony guarda al futuro con speranza. Essere diventato autonomo gli dà la spinta per immaginare nuovi sviluppi per la sua attività. Ed è con grande generosità che mette in pratica la clausola di reciprocità sottoscritta al momento di diventare beneficiario di RestarT: a chi non può permetterselo, Tony regala i prodotti in vendita nel suo negozio. É stato uno dei primi, dopo il terremoto, ad aiutare la comunità.