Sette sono i figli di Bassam, un giovane uomo siriano che vive nella città di Homs, in un appartamento modesto, con la moglie e i loro ragazzi. É un elettricista. Ha sempre esercitato questo mestiere. Prima della guerra e della grave crisi che ha colpito la Siria, Bassam riusciva a lavorare ed era in grado di garantire una vita dignitosa alla propria famiglia. Poi, con lo scoppio del conflitto, la vita dei bambini di Bassam è drasticamente cambiata.
La guerra ha portato via a Bassam prima il lavoro, poi la casa. L’uomo ha vissuto un periodo di disagio psicologico che ha scosso la vita familiare.
É una situazione ricorrente, questa, nella Siria di oggi. La popolazione deve affrontare numerose difficoltà che hanno come conseguenza – spesso – il non poter garantire ai bambini il rispetto di alcuni diritti fondamentali, come la salute e l’istruzione. Sono in molti a vivere di lavori saltuari e mal pagati: condizione che mina la fiducia nel futuro e la voglia di resistere e rimanere nel Paese.
L’AMU con il programma RestarT interviene proprio per accompagnare le persone disoccupate, e che abbiano alle spalle un’esperienza lavorativa, nel far ripartire la propria attività. Quindi la propria vita. Il sostegno fornito consiste in strumenti utili per il lavoro. Così Bassam ha ricevuto trapani, fili elettrici, lampadine: tutto il necessario per tornare a svolgere il mestiere di elettricista. Si tratta di materiale pratico certo, che però vale molto anche a livello psicologico: Bassam ha ripreso in mano la propria vita, si è buttato a capofitto nel lavoro, molti clienti si sono affidati a lui, e – infine – ha aperto un piccolo negozio di materiale elettrico.
La sua famiglia, i suoi sette figli, non corrono più il rischio di dover lasciare la Siria per sopravvivere. E dato che il progetto RestarT prevede un impegno di reciprocità, allora Bassam si è impegnato a svolgere il proprio mestiere in maniera gratuita per chi, nel suo quartiere, viva in condizione di povertà.