Il rito della riunione settimanale
A Cibitoke, a nord di Bujumbura, la capitale economica del Burundi, ogni martedì pomeriggio alle 15 si riuniscono i membri del gruppo di microcredito e risparmio chiamato Dufisekazoza, una parola in lingua kirundi che si può tradurre con “ci sosteniamo a vicenda”.
Questa riunione settimanale è diventata una sorta di rito, nel quale si ripetono alcune azioni indispensabili per il progetto Si può fare!.
Si può fare! il progetto che accompagna il microcredito comunitario in Burundi
I gruppi di microcredito comunitario, sostenuti dall’AMU con questo progetto, comprendono dalle 10 alle 25 persone che si auto finanziano mettendo in un fondo comune i loro risparmi. In questo modo ciascun gruppo può concedere ai singoli componenti dei piccoli crediti, rimborsabili con un minimo interesse, per sostenerli nell’avvio e nella gestione di piccole attività generatrici di reddito.
Durante la riunione del gruppo di microcredito comunitario
Così, il martedì pomeriggio, tutti i membri del gruppo Dufisekazoza si siedono in circolo attorno ai tavoli e poggiano davanti a loro i libri contabili e la scatola blu contenente il fondo comune, simbolo del progetto Si può fare!.
A questo punto viene svolta una serie di operazioni, iniziando dalla verifica delle presenze per poi proseguire con la raccolta del contributo sociale: ciascun partecipante dà al cassiere la somma di denaro che desidera risparmiare, sapendo che c’è un limite minimo e massimo per questo importo.
A seguire, ci sono i rimborsi dei crediti, e poi ancora vengono prese in considerazione le richieste di nuovi crediti.
Il segretario fa quindi il conteggio delle entrate e delle uscite e comunica a tutti la situazione della cassa prima di concludere la riunione.
Partecipare ai gruppi di microcredito è un cambiamento di vita
Questo gruppo di microcredito comunitario, così come tutti gli altri sostenuti dall’AMU, contribuisce a cambiare in maniera profonda la vita di chi vi prende parte. Per lo più si tratta di giovani che svolgono diverse attività generatrici di reddito, avviate proprio grazie al fondo comune contenuto in quella scatola blu.
Tra loro c’è anche Richard, che con il credito ottenuto ha iniziato a produrre e vendere sapone. Ci sono meccanici, venditori di ricambi per automobili e conducenti di moto-taxi.
Tra di loro si sono creati legami forti, come racconta con entusiasmo uno dei partecipanti: “Siamo diventati una famiglia, ognuno di noi conosce il mestiere dell’altro, così ci sosteniamo in modo che se qualcuno ha bisogno di un servizio o di un prodotto, sa a chi rivolgersi“.
Il prossimo passo
Il gruppo di microcredito Dufisekazoza è attivo da cinque anni ed è arrivato il momento di fare un ulteriore passo avanti, ne sono convinti tutti i ragazzi: “Vogliamo realizzare un’attività collettiva generatrice di reddito, con l’obiettivo di consolidare il nostro spirito di famiglia e di solidarietà.”