Le voci della reciprocità

I protagonisti di RestarT trasformano il fondo di reciprocità in azioni concrete.

La dinamica della reciprocità è una caratteristica unica del programma RestarT in Siria. A chiunque venga concesso il credito per l’avvio dell’attività lavorativa è richiesto l’impegno per la restituzione del 50% del valore concesso. L’altra metà del credito, invece, confluisce in quello che abbiamo chiamato fondo di reciprocità.

Dai racconti di chi ha avviato un’attività produttiva, capiamo il valore e l’importanza di questo fondo.

Una sarta: “Ho fatto qualcosa per i figli dei vicini la cui madre era morta di recente, incluso un bambino con bisogni speciali, di cui nessuno si preoccupava: ho riciclato e rifatto il design di capi di abbigliamento che possedevo in precedenza, e li ho donati”

Un barbiere: “Durante le feste, ho fatto la rasatura gratis a un anziano. Ho insegnato il mestiere a due giovani orfani che hanno bisogno di imparare una professione che li sostenga”.

Un tassista: “Trasporto gratuitamente le persone bisognose, soprattutto gli anziani”.

Un cuoco: “Ho offerto un’opportunità di lavoro a una ragazza bisognosa. Lei ha lavorato con me quotidianamente preparando i cibi ordinati, poi ho condiviso con lei il profitto oltre a darle parte del pasto quotidiano”.

Il titolare di un negozio: “Ultimamente, per via della situazione che è peggiorata molto nel Paese, molte persone vengono al mio negozio e acquistano una cosa o due. Allora provo ad aiutare chi non ha soldi a sufficienza per comprare beni essenziali, come i biscotti per i bambini, il caffè per gli anziani, o le uova”.

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