Il Genfest è un evento che si svolge ogni sei anni a livello internazionale e in questo 2024 è stato ospitato per la prima volta in Brasile. Anche noi dell’AMU siamo stati ad Aparecida, nello stato di San Paolo, insieme a persone di tutto il mondo, per festeggiare la pace e la fraternità universale.
IL NOSTRO DADO AL GENFEST!
Sono stati giorni intensi, iniziati per noi con l’immancabile Dado della Pace.
Nella Piazza Padre Vitor Coelho de Almeida di Aparecida, il nostro Carlos ha inaugurato il primo Dado Interreligioso per la Pace. Un’iniziativa organizzata da Living Peace International e dallo stesso Genfest 2024, con il sostegno del governo locale. Ispirato al Dado dell’Amore creato da Chiara Lubich, questo dado presenta le proposte di sei grandi religioni su come raggiungere la pace. Non è il solo, in Brasile: ce ne sono ben altri 34 in diverse versioni tematiche.
L’impegno per la pace ad Aparecida non finisce qui: il governo locale presenterà una proposta di legge per istituire il Giorno della Pace, con l’obiettivo di incoraggiare le persone a impegnarsi in azioni che promuovano la pace.
UN’ESPERIENZA INDIMENTICABILE: LE TRE FASI DEL GENFEST
Aparecida è un luogo bellissimo. Lia – responsabile del settore Cooperazione AMU – ha vissuto intensamente questi giorni al Genfest, partecipando alle diverse fasi dell’evento: “Nella prima fase, abbiamo sperimentato attraverso azioni concrete la costruzione di spazi di cura in diverse realtà dell’America Latina. Un’esperienza che ci ha permesso di conoscere nuove culture e di impegnarci attivamente per il bene comune”.
La fase centrale è stata quella della festa pura e della comunione: “Abbiamo vissuto momenti indimenticabili di condivisione, musica, danza e testimonianze di vita da parte di persone di tutte le età che stanno già facendo la differenza nel mondo per cambiare le regole del gioco”.
Infine, i partecipanti si sono divisi in gruppi per approfondire diverse tematiche, dall’economia alla politica, dall’intercultura ai diritti umani, dalla pace alla salute, dall’ecologia allo sport: “Ci siamo confrontati su come progettare insieme un futuro migliore”.
LE EMOZIONI DEL GENFEST: UN CANTO DI SPERANZA PER UN MONDO MIGLIORE
“Questo Genfest non è stato solo una festa” racconta ancora Lia con la voce carica di emozioni da elaborare, da far sedimentare, “ma un grido di speranza contro le ingiustizie che affliggono il nostro mondo. Guerre, sfruttamento economico, ingiustizie sociali e disuguaglianze globali: questi dolori sono stati la base di partenza di questo evento straordinario. Non sono stati lasciati fuori”.
Eppure, la gioia e la bellezza della vita hanno trionfato. Musica, danza, colori e arte hanno riempito l’aria, creando un’atmosfera di festa contagiosa. In ogni sorriso, in ogni abbraccio, Lia ha potuto sentire la forza di un’umanità che non si arrende, che crede in un futuro migliore. “Mi ha commosso profondamente il confronto dei giovani con le sfide del nostro tempo. La loro passione, la loro voglia di cambiare il mondo mi ha dato nuova speranza”.
Il focus sulle diseguaglianze e sulle povertà è un tema fondamentale per l’AMU: “Durante gli incontri abbiamo riflettuto su come possiamo agire con maggiore impatto per costruire un mondo più giusto e sostenibile. La creatività, l’innovazione e l’energia dei giovani sono una risorsa preziosa che non possiamo ignorare”.