Tredici anni e un’infanzia vissuta in mezzo alla guerra nella città di Damasco, in Siria, con il padre che non riusciva a trovare un lavoro e una situazione sociale ed economica alquanto dura. Ma di quando era piccolo, Ahmed dice di non ricordare nulla. Adesso vive con i suoi genitori in un’altra città siriana, Homs, dove l’AMU ha avviato un’azione di sostegno alle famiglie con il programma Emergenza Siria Semi di Speranza per fornire assistenza sanitaria e alimentare, cure mediche e – anche – supporto alla scuola per sordi EHIS e ai doposcuola.
Quando Ahmed si è avvicinato al centro del doposcuola di Homs era un ragazzino molto sensibile, facile al pianto e con molte lacune scolastiche. All’epoca frequentava la quarta elementare. Samah, la sua insegnante, ha iniziato a lavorare con lui su questi aspetti, lavoro poi proseguito con gli insegnanti delle classi successive. Tra i suoi punti deboli iniziali, scienze e fisica: ma il ragazzo ha recuperato bene in queste materie.
Il recupero c’è stato anche sul lato emotivo, e Ahmed ha messo da parte le sue timidezze ed è diventato un ragazzino sociale e consapevole del proprio percorso, qui in Siria, che riassume con queste poche parole: “Tutti gli insegnanti hanno lasciato un segno prendendosi cura di me e motivandomi a migliorare”. Alla conclusione dell’ultimo anno scolastico, Ahmed si è classificato al primo posto tra i suoi compagni: una grande soddisfazione per lui che stringe nelle mani la pagella con aria soddisfatta, per gli insegnanti che lo hanno seguito e per la mamma che non ha nascosto la propria gioia: l’obiettivo raggiunto va ben oltre il semplice risultato scolastico.