Il Microcredito visto (e provato) da vicino

In Friuli-Venezia Giulia due incontri per raccontare e far vivere con una simulazione il microcredito comunitario che l’AMU adotta nei suoi progetti in Burundi.

Il 20 e 21 maggio, il gruppo territoriale del Friuli-Venezia Giulia ha organizzato due giorni di informazione sui meccanismi del microcredito e della microfinanza e per la divulgazione dei risultati del progetto “Rafforzamento economico delle famiglie attraverso il microcredito e l’avvicinamento alla microfinanza” attualmente in corso in Burundi. Il progetto vede anche la significativa partecipazione della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia, con il Servizio Relazioni internazionali, che ha scelto di essere presente in contesti contrassegnati da endemica povertà, precarietà alimentare e bassissimo reddito economico.

Durante gli incontri a Udine e Trieste, che hanno visto il coinvolgimento di numerose persone in presenza, dopo gli anni pandemici che hanno costretto solo a incontri da remoto e in forma di webinar, dopo un’introduzione sull’AMU e sui diversi progetti in corso in tutto il mondo ci si è concentrati sul Burundi.

L’intervento di Stefano Comazzi, presidente dell’AMU, ha focalizzato ulteriormente: le finalità dei progetti di microcredito, anche mediante alcuni filmati girati recentemente durante le visite nei luoghi d’intervento; i risultati finora conseguiti; il coinvolgimento di migliaia di persone nei territori delle provincie di Bururi e Kayanza; il cospicuo numero dei gruppi costituiti, finora giunti a ben 140; le importanti ricadute in termini di cultura del risparmio e consapevolezza dell’auto-aiuto finanziario nelle comunità.

Si è inoltre dato seguito all’impegno del progetto per lo sviluppo delle capacità imprenditoriali delle comunità, anche se molto basilari e molto legate, per ora, esclusivamente alle esigenze del mondo agricolo.

È stato anche importante constatare l’apprezzamento delle autorità locali burundesi, sia a livello di provincia che di governo centrale, le quali pur superando una visione maggiormente legata all’importanza della realizzazione di infrastrutture (strade, acquedotti, fontane, serbatoi, ecc…), hanno iniziato a comprendere l’efficacia di una diffusione e promozione culturale che parta dal basso e che sviluppi nelle popolazioni il senso del risparmio e dell’investimento produttivo.

Un momento particolarmente significativo è stato condotto da Andrea Mosca, che ha ripercorso presupposti e modalità della microfinanza, dal suo sorgere, attraverso le intuizioni operative del premio Nobel Muhammad Yunus, fino alle evoluzioni più recenti e articolate del microcredito moderno.

Andrea ha quindi illustrato le modalità del modello SILC (Savings and Internal Lending Communities), che prevede la suddivisione delle persone in piccoli gruppi, composti mediamente da 10/15 persone, un sistema di erogazione dei prestiti e del risparmio all’interno dello stesso gruppo. Particolare attenzione poi si è riservata alla spiegazione della tenuta della contabilità, della funzione delle cassette di sicurezza, al meccanismo di restituzione degli importi ricevuti e alla periodicità e puntualità degli incontri. Il tutto attraverso una coinvolgente dimostrazione pratica che ha ingaggiato un piccolo numero dei presenti all’evento. I partecipanti alla simulazione, si sono infatti calati nei panni del gruppo di microcredito, simulando i loro bisogni e le possibilità di risparmio, nonché la discussione interna sulle scelte da operare. Esperimento dal vivo decisamente ben riuscito, che ha permesso ai presenti in sala di poter effettivamente comprendere i meccanismi del microcredito nella sua pratica funzionalità.

Ambedue gli eventi, sia di Udine che di Trieste, hanno avuto infine la presenza, in collegamento Zoom, dei partner locali del progetto, vale a dire gli operatori di Casobu (Cadre Associatif des Solidaires du Burundi). Il collegamento con i burundesi è stato utile per percepire ancor meglio la realtà nella quale operano e, soprattutto, lo spirito che li anima nonché gli obiettivi ancor più forti che si sono dati.  Casobu, infatti, reputa possibile raggiungere ancora più persone, con la divulgazione del sistema di microcredito comunitario, fino a rendere pienamente operativi 300 gruppi per un totale di circa 4500 persone coinvolte direttamente, e oltre una decina di migliaia di persone coinvolte indirettamente considerando anche i rispettivi nuclei familiari.

La dimostrazione pratica della vita di un gruppo di microcredito, valutata molto verosimile e davvero utile per comprendere i reali meccanismi, anche dal gruppo di Casobu, è un ulteriore tassello che l’AMU ha messo in campo per alimentare il legame e la reciprocità tra i protagonisti locali del progetto (cosiddetti beneficiari) e i sostenitori che con fiducia e costanza continuano a contribuire alla realizzazione degli interventi per lo sviluppo di comunione nelle aree più difficili del mondo.

Giampiero Viezzoli

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