La comunità dei Batwa di Murangara, nella provincia di Kayanza, in Burundi, è una minoranza etnica che vive in estrema povertà. Non potendo contare su una terra coltivabile, ha grande difficoltà a nutrirsi e l’unica risorsa sulla quale può fare affidamento è la terracotta. Con l’argilla i Batwa cesellano vasi da vendere. L’unica loro entrata deriva da questo commercio, che serve loro sostanzialmente per acquistare cibo, e dunque sopravvivere. L’alternativa è andare a lavorare a giornata là dove ci sono campi coltivabili, in cambio di qualcosa da mangiare o di una piccola somma di denaro. La precarietà e la grande vulnerabilità di questa gente la si vede soprattutto nell’aspetto e nella salute dei bambini, colpiti dalla malnutrizione.
Ma qualcosa sta cominciando a cambiare.
Quando è stato organizzato un incontro di sensibilizzazione sul microcredito comunitario nell’ambito del progetto Si può fare! la comunità tutta ne è rimasta incuriosita e colpita. La prospettiva di poter migliorare le proprie condizioni di vita ha aperto un piccolo e nuovo varco di speranza. E in molti hanno deciso di diventare protagonisti del proprio percorso di sviluppo creando un gruppo di risparmio e microcredito. Non è e non sarà un percorso privo di difficoltà, ma non sono soli: hanno dalla loro parte l’accompagnamento, il monitoraggio e la formazione costanti dell’AMU e di CASOBU (il partner locale del progetto).
Bucumi, una delle donne che ha deciso di partecipare al gruppo di microcredito, è consapevole dei vantaggi concreti che questa avventura comporta: “In questo modo possiamo migliorare le nostre condizioni di vita, perché possiamo realizzare delle attività attraverso le quali avere un piccolo reddito”.
Con quel piccolo reddito i Batwa compreranno da mangiare e cureranno i loro figli.