Il conflitto devastante scoppiato il 7 ottobre 2023 ha creato una gravissima crisi umanitaria a Gaza. La guerra ha inflitto distruzione e sofferenza umana. I numeri che ci sono stati recentemente comunicati dal Patriarcato Latino di Gerusalemme dimostrano l’entità della crisi: 45mila morti, l’80% delle infrastrutture ridotto in macerie, strutture sanitarie decimate e 11 università distrutte.
Il conflitto ha inoltre creato una gravissima emergenza umanitaria a Gaza segnata dagli spostamenti della popolazione, e dalla carenza di cibo e medicinali, cui si aggiungono i traumi psicologici che ogni guerra lascia sempre dietro di sé.
Il supporto dell’AMU e del Patriarcato Latino a Gaza
L’AMU cerca di non lasciare sole le famiglie di Gaza ed è al fianco del Patriarcato Latino di Gerusalemme nel supportare economicamente queste famiglie e nel contribuire alla loro accoglienza presso le uniche due chiese cristiane rimaste in piedi a Gaza.
L’azione continua di aiuto si concretizza nella distribuzione quotidiana a 680 persone sia di generi alimentari e acqua potabile, che di prodotti per l’igiene, bicchieri, piatti monouso e materiale per cucire.
La guerra non si ferma
Fuori e attorno a queste due chiese la guerra continua implacabile. La mancanza di elettricità affonda tutte le zone di Gaza nell’oscurità e ciò non fa che aggiungere caos e paura. I supermercati locali hanno chiuso o per carenza di rifornimenti, o – peggio – perché distrutti dalle bombe. Trovare da mangiare è diventata una sfida.
Le difficoltà sono enormi: i bombardamenti incessanti hanno trasformato quelli che prima erano semplici spostamenti di routine verso negozi e farmacie, in imprese rischiose. Fare la spesa è diventato pericoloso, eppure la squadra del Patriarcato si reca periodicamente alla ricerca di negozi aperti per non lasciare senza cibo le famiglie degli sfollati, considerando soprattutto che la metà delle persone accolte sono bambini e anziani con malattie croniche.
La determinazione a non abbandonare le famiglie di Gaza
Il Patriarcato Latino di Gerusalemme esprime una riflessione profonda sulla situazione attuale e sulle prospettive future. Con un cuore pesante, riconosce l’incertezza che circonda la fine di questo conflitto prolungato e l’assenza di segni di allentamento. Tuttavia, la determinazione a non mollare è forte.
Le famiglie che hanno già sofferto tanto, dice il Patriarcato, meritano un sostegno continuo. “È nostro obbligo morale – afferma – stare con loro nel momento del bisogno”. L’impegno è chiaro: “Dobbiamo rimanere risoluti nella nostra dedizione a questa causa” e offrire aiuti e sostentamento finché la guerra persiste.