Con l’aggravarsi della situazione in Libano, si intensificano gli arrivi di persone che stanno abbandonando le proprie case per sfuggire agli attacchi che devastano il Sud del Paese. Sono 200 le persone attualmente ospitate ad Ain Aar, nord di Beirut, 130 presso il Centro Mariapoli la Sorgente e 66 presso l’IRAP. Sono famiglie cristiane all’Irap e musulmane sciite al Centro La Sorgente, molte di queste sono già state ospitate durante l’ultimo conflitto del 2006 e oggi si trovano nuovamente in condizioni di precarietà.
La situazione è ogni giorno più dura, le necessità sono tante – dai generi alimentari, ai beni per l’igiene personale, alle medicine, al vestiario per far fronte alle temperature in diminuzione. La preoccupazione per una situazione che sembra non intravedere soluzioni a breve è sempre maggiore.
Nonostante questo, al Centro si cerca di non perdere la speranza e grazie all’impegno di tutti, si vive ogni giornata al servizio degli altri, soprattutto dei più piccoli. Alcuni insegnanti presenti hanno dato la loro disponibilità e sono state organizzate sette classi per 39 bambini e ragazzi fino ai 15 anni, in modo che possano continuare a ricevere lezioni delle materie più importanti.
Grazie alla collaborazione con la Caritas, si stanno assicurando forniture scolastiche, ad esempio quaderni, penne, matite e colori, mentre per i giovani che frequentano l’università è stato allestito uno spazio per permettere loro di continuare a seguire le lezioni online. Si va in “classe” formando file ordinate e le giornate iniziano cantando l’inno nazionale e brevi preghiere.
Anche i giovani libanesi, pur senza risorse economiche, si stanno adoperando per offrire i loro talenti agli sfollati. Un gruppo di tre volontari ha deciso di mettere a disposizione le proprie abilità artistiche, improvvisando spettacoli con clown e altri giochi circensi, da portare in diverse scuole pubbliche per offrire un po’ di gioia a chi ne ha bisogno.
Questi giovani dedicano i pomeriggi, dopo il loro lavoro, per realizzare due performance al giorno della durata di un’ora e mezza. Hanno appreso della presenza di sfollati nei centri di Ain Aar e hanno scelto di dedicare il loro tempo e le loro capacità. La loro performance ha catturato l’attenzione di grandi e piccoli, regalando un sorriso a tutti i presenti.