Giorno 4 – Nyarunazi
Oggi visitiamo la scuola di Nyarunazi dove è arrivato l’acquedotto e testiamo la funzionalità delle fontanelle!
Giorno 5 – Butezi
Siamo svegli dalle 6.30 e nonostante la forte pioggia siamo riusciti a raggiungere Butezi per incontrare la comunità locale.
Il tempo sta cambiando e sta tornando la stagione delle piogge. Per noi è una fatica in più dover lavorare sotto le forti raffiche dei temporali tropicali, tra fango e strade scivolose, ma per la popolazione è un “dono dal cielo” .
E questa espressione è accompagnata da una gioia pura perché qui l’acqua non cadeva dal mese di aprile.
Il Segretario permanente dell’amministratore comunale partecipa all’incontro con la comunità e questa presenza è per noi molto importante: collaborare con le autorità e renderle partecipi è la nostra assicurazione sulla sostenibilità futura dei progetti.
Giorno 6 – Scuola di Nombe
Dei tanti incontri e visite, la scuola di Nombe è in assoluto il mio posto preferito. Ad accoglierci ci sono sempre tanti bambini, che sorridono e giocano. Questa volta sono molto stupiti di vedermi arrivare con una bambina tutta bianca, ma dopo un primo momento di esitazione iniziano subito gli scherzi: ci accarezzano la pelle per controllare se il nostro colore si sente anche al tatto. Ci toccano i capelli per scoprirne la morbidezza e la consistenza e poi smorfie, risate trattenute e risate scroscianti.
Siamo venuti fin qui oggi per verificare lo stato delle fontanelle che – grazie all’acquedotto di 25 km costruito con il sostegno del progetto Acqua fonte di vita e sviluppo – abbiamo costruito proprio davanti alla scuola.
Oggi queste permettono a 720 alunni di avere acqua potabile a disposizione e non dover andare fino al fiume a riempire le taniche prima delle lezioni, attività che li portava a fare sempre tardi a scuola e, soprattutto, a essere poi molto stanchi durante la lezione; tanto che molti si addormentavano in classe o avevano difficoltà di apprendimento.
Giorno 7 – Scuola di Nombe
La novità di quest’anno alla scuola di Nombe sono le latrine ecologiche che sono state costruite negli ultimi mesi. Con la collaborazione del partner locale SOPRAD abbiamo realizzato due blocchi di cinque latrine ciascuno. All’interno di ogni latrina ci sono tre vani: uno per la raccolta delle urine e due per le feci, che vengono utilizzati alternativamente. Questo perché una volta che il vano di raccolta della materia solida si è riempito, viene chiuso per tre mesi e poi trattato con la cenere.
Trascorso questo periodo, il materiale può essere utilizzato come fertilizzante agricolo. Nel frattempo gli alunni possono utilizzare il secondo vano. Il materiale organico liquido viene invece raccolto in bidoni che, una volta pieni, vengono chiusi per un mese prima di poter essere riutilizzato anch’esso in agricoltura.
Le latrine ecologiche sono il nostro – e il loro – piccolo contributo alla sostenibilità ambientale.
Nei prossimi mesi sarà avviata una formazione ad allievi e insegnanti sulla manutenzione delle latrine e sulla buona gestione del materiale organico prodotto.