Giorno 1 – In viaggio
Oggi, sono in partenza per il Burundi…anzi, siamo! Questa volta c’è una piccola assistente che viaggia con me. Visteremo la provincia di Ruyigi dove stiamo portando a termine il progetto Acqua fonte di vita, grazie al quale è stato costruito un acquedotto di 25,8 km, e stiamo ultimando latrine ecologiche per 20 famiglie.
Nella stessa zona in questi anni abbiamo avviato e accompagnato diversi gruppi di microcredito comunitario. I membri di questi gruppi mettono insieme i loro risparmi e si concedono mutualmente piccoli prestiti, necessari per avviare e gestire attività generatrici di reddito. Visiteremo le infrastrutture idriche, incontreremo le comunità, i gruppi di microcredito, le famiglie e condivideremo con loro l’andamento del progetto, raccogliendo osservazioni, pensieri, critiche e suggerimenti.
La seconda tappa del nostro viaggio sarà la provincia di Kayanza dove da tre anni sono stati avviati gruppi di microcredito grazie al progetto Si può fare. Microcredito e microfinanza comunitaria. Nell’area stiamo portando a termine anche uno studio di fattibilità per avviare un intervento di accesso all’acqua potabile. Anche qui incontreremo le persone coinvolte e ascolteremo la voce di chi, troppo spesso, non ha i mezzi necessari per farsi ascoltare.
Giorno 2 – Provincia di Ruyigi
Siamo finalmente sul campo a Ruyigi per monitorare le attività di progetto. Il primo incontro della giornata è con le autorità locali. Con me c’è lo staff di CASOBU (la controparte locale del progetto).
Buhoro Léopold (consigliere incaricato dello sviluppo per la provincia di Ruyigi) e Ndakazi Séverin (segretario esecutivo permanente per il comune) ci dicono di aver molto apprezzato il nostro lavoro, non solo per le azioni svolte ma anche e soprattutto per il modo con il quale sono state svolte: il confronto costante con gli enti locali e il loro coinvolgimento. A loro verranno affidate le infrastrutture realizzate, perché ne siano responsabili negli anni a venire. La loro soddisfazione è tangibile: “L’acquedotto per la fornitura di acqua potabile è una grande risposta ai bisogni della nostra comunità”, mi confida il consigliere.
Un apprezzamento particolare è stato fatto per le iniziative e le riunioni organizzate per arrivare a una gestione intercomunale delle infrastrutture che effettivamente, passando sia per il Comune di Ruyigi che per quello di Butezi, avranno bisogno di una gestione congiunta.
Giorno 3 – Provincia di Ruyigi
Nel comune di Kigamba ci aspettano nel grande spazio davanti alla chiesa: i bambini ci guardano con gli occhi sgranati, gli adulti ridono. È un evento che una muzungu arrivi qui, ma è in assoluto la prima volta che arriva accompagnata da una petite muzungu.
A Kigamba ci sono 17 gruppi di microcredito comunitario e, ci dicono, “oggi le persone riescono a soddisfare i bisogni quotidiani grazie a questi piccoli prestiti”.
Chi ha acquistato una capra che ha partorito i piccoli, chi una gallina, chi ci dice che grazie al gruppo di microcredito ha pagato le tasse scolastiche che prima non riusciva a pagare e ha finalmente mandato i bambini a scuola.
“Ma come fate a rimborsare i prestiti?” chiedo.
“Se devo pagare le tasse scolastiche prendo un credito e lo divido in due: con una parte ci pago le tasse, un’altra la investo in un’attività che mi permetta di rimborsare il credito”.
C’è qualcosa di nuovo lungo la strada: piccole rivendite. Come funzionano?
“Prendiamo un piccolo prestito e compriamo dei prodotti a Ruyigi, poi torniamo e li rivendiamo. È così che facciamo”.
Dopo la riunione ci incamminiamo all’interno del villaggio per raggiungere delle famiglie e ascoltare la loro esperienza. Ci raccontano come l’acqua in quest’ultimo anno ha già migliorato notevolmente le loro condizioni di vita: “Ringraziamo AMU E CASOBU che ci hanno fornito l’accesso all’acqua potabile, prima bevevamo acqua davvero sporca. E ringrazio voi che siete venuti da così lontano proprio a trovare noi. Quaggiù adesso i bambini non contraggono più malattie causate dall’acqua sporca, ora beviamo acqua pulita che protegge i nostri bambini. Ve ne siamo grati”.
(Fine prima parte)