Tra le persone che più hanno sofferto per il violento terremoto che ha colpito la Siria il 6 febbraio scorso ci sono gli anziani. Persone spesso deboli e sole in un Paese che ha dovuto fronteggiare numerosi drammi in questi ultimi anni, a partire dalla guerra e fino al sisma che ha causato distruzioni e devastazioni nelle regioni settentrionali.
Accanto ai danni materiali ci sono stati – e ci sono ancora – paura e traumi psicologici difficili da ricucire.
A volte, però, trascorrere anche solo una giornata con qualcuno che si prenda cura delle ferite della psiche è un dono prezioso.
É quello che ha fatto il programma RISE – Response in Syria Emergency (cui partecipano il coordinamento Emergenze del Movimento dei Focolari, AMU e AFN) in collaborazione con il personale della Casa di cura della Chiesa armena ortodossa, che si trova nella città di Aleppo.
Gli anziani ospiti della struttura hanno pranzato con un pasto a base di carne (cosa rara nell’attuale contesto economico siriano), giocato e soprattutto danzato con un gruppo di volontari. Il posto dove sorge la Casa di cura è immerso nel verde, e mentre la musica si diffondeva nel giardino, uomini e donne sorridevano sereni.
“Gli anziani avevano bisogno di sentire che sono importanti, che ci sono persone che si preoccupano di loro; fornire loro questi momenti ci ha dato una grande gioia” ha testimoniato, soddisfatto, uno dei volontari.