Ali ferito in guerra
L’esistenza di Ali è stata stravolta in un istante quando un proiettile lo ha colpito alla testa. La guerra in Siria non ha risparmiato nulla a quest’uomo: lo sparo gli ha provocato la paralisi del lato sinistro del corpo e un disturbo del linguaggio.
Questo dramma ha avuto conseguenze pesanti anche sulla sua vita famigliare: con sei persone a carico – la moglie e cinque figli – la sua preoccupazione principale rimaneva quella di garantire loro una vita dignitosa.
Il primo tentativo di recupero
Non era certo facile ripartire da qui, sia per lo stesso Ali, sia per chi gli vive accanto, eppure l’uomo si è affidato a un percorso di fisioterapia che gli ha permesso di compiere un primo passo verso la ripresa. Seduta dopo seduta, Ali è migliorato. Ma non abbastanza.
Dopo le prime tre settimane di sedute aveva raggiunto un buon progresso a livello fisico, ma la sua mente non era ancora capace di guardare al futuro con ottimismo dopo il trauma della guerra.
Nel lavoro e nella vita di tutti i giorni, Ali stentava a trovare una nuova normalità. Aveva bisogno di qualcosa in più che non fosse il solo sostegno medico.
L’incontro con Semi di Speranza
Ali si è rivolto allo Step Center – un centro supportato da Semi di Speranza – su suggerimento della Mezzaluna Rossa (la Croce Rossa siriana). Qui ha ricominciato daccapo e ha seguito un intenso programma di riabilitazione per schiena, gambe e mani. Sono stati due mesi impegnativi, duri, faticosi, ma ha recuperato buona parte della capacità di movimento.
Il vero cambiamento, però, è avvenuto sul piano psicologico, con un’assistenza mirata: “Ho iniziato ad amare di più la mia casa, e anche i miei figli hanno iniziato ad amarmi di più”, racconta oggi con emozione.
Quel che è venuto dopo, è il racconto di un successo per Semi di Speranza: Ali ha rafforzato i legami famigliari, ha riscoperto l’impegno sul lavoro, ha accolto l’idea di futuro. Insomma, ha trasformato la tragedia della guerra in una nuova opportunità di vita.