Con l’ascolto ho imparato a conoscere gli altri

Chi sono i giovani che hanno partecipato al progetto pilota di Sendero Joven? E, soprattutto, cosa ha lasciato loro questa esperienza? Alcuni hanno deciso di condividere le loro impressioni, aprendo il cuore.

Lo scorso anno, in Argentina, l’AMU ha realizzato il progetto pilota del percorso formativo Sendero Joven, destinato a giovani in fase di recupero dalle tossicodipendenze. Il progetto ha coinvolto ragazzi vulnerabili delle città di Buenos Aires e Tucuman, ed è stato svolto in collaborazione con le case di accoglienza “Fazendas de la Esperanza”.

Alcuni dei partecipanti hanno condiviso con generosità le loro impressioni.

argentina tossicodipendenzeIl lavoro sui sentimenti è stato prezioso e costruttivo: “Parlare di emozioni mi ha dato la capacità di riconoscerle, accettarle e sentirle liberamente. Credo anche che la mia autostima stia migliorando, sto imparando ad amarmi così come sono, ad accettare la mia vita e il mio dolore. E adesso sto provando ad apprezzare e rafforzare i miei lati positivi”.

Anche lo sguardo sugli altri, il modo in cui ci si relaziona nel gruppo, è stato messo in discussione ed è cambiato. Racconta M.: “Ho stretto amicizia con un ragazzo e siamo andati molto d’accordo. Un giorno ho visto che era silenzioso, che si era allontanato. Ho cercato di immaginarne il motivo, ma lui era sfuggente e non riuscivo a parlargli. Con il laboratorio di comunicazione ho imparato tante cose, tra queste la comunicazione assertiva. Quindi ho voluto riprovare e sono andato a cercare di nuovo il mio amico per chiarire le cose. In realtà, per errore, ciascuno di noi aveva immaginato cose dell’atro che non erano vere. Ci siamo chiariti ed è stato bello. Parlando abbiamo salvato la nostra amicizia“.

La vita all’interno della comunità offre a questi ragazzi la possibilità di sperimentare ciò che hanno appreso partecipando al percorso formativo. Come l’aver imparato a chiedere scusa. argentina tossicodipendenzeQuesto è quello che ha fatto C.: “Sono spontaneo e mi piace scherzare. Al lavoro ho chiesto qualcosa a un ragazzo con un tono di voce forte. Ma non era mia intenzione comandare o pretendere qualcosa, non l’ho fatto apposta. Ho subito visto però che l’altro mi guardava male, ho capito che l’avevo ferito. Mi sono scusato e ho spiegato che non ero arrabbiato e non volevo ferirlo. Grazie a questo gesto siamo tornati a lavorare bene”.

La capacità di mettersi all’ascolto è diventata una delle chiavi vincenti per la conoscenza di sé e di chi sta facendo lo stesso percorso di uscita dalle tossicodipendenze nelle due città argentine: “Quando stiamo insieme capita che io parli sempre più degli altri, non do quasi spazio a nessuno. Ho ricordato poi quello che avevamo sentito al workshop sulla comunicazione e ho pensato di dare spazio ascoltando. Così ho visto che potevo conoscere meglio gli altri”.

Con la tua donazione potrai aiutarci a portare avanti i nostri progetti e programmi di sviluppo

Loading...