Quando siede davanti alla sua macchina da cucire, Lydwine mantiene la schiena dritta, abbassa solo il capo quel poco che basta per seguire con gli occhi l’ago che entra ed esce velocemente dal tessuto. I tanti tessuti di Lydwine sono un inno alla vita con i loro colori vivaci. Sono così le stoffe africane: fantasie sgargianti che comunicano emozioni forti. Lei le tiene tutte dietro alle sue spalle mentre lavora, pronte a essere utilizzate.
Un mezzo per l’indipendenza
Queste stoffe rappresentano un mezzo di sostentamento, sono gli strumenti dell’arte della cucitura; in sostanza sono il veicolo attraverso il quale Lydwine, questa orgogliosa donna di trent’anni che vive in Burundi, mette in pratica il suo talento e acquista ogni giorno un pezzettino di indipendenza e di autonomia. Perché essere donna in Burundi – un Paese africano estremamente povero – significa vivere in condizioni di vulnerabilità. Eppure, Lydwine ha saputo diventare una piccola imprenditrice facendo un semplice passo: quello di aderire a uno dei gruppi di risparmio e credito sostenuti dall’AMU e dal partner locale CASOBU attraverso il progetto Si può fare!.
Il sogno di Lydwine e l’incontro con Si può fare!
Lydwine è la maggiore di sei fratelli. Terminata la scuola secondaria si è formata come sarta, ma la ricerca di un lavoro si è rivelata lunga e faticosa. Cucire abiti era quello che voleva fare, dunque non si è arresa. Con l’aiuto dei genitori è riuscita ad aprire un laboratorio di cucito assieme ad alcune amiche.
Questo primo successo raggiunto era però offuscato dalla mancanza di una sua vera competenza nella gestione finanziaria. Lydwine, infatti, sapeva benissimo come far funzionare la macchina da cucire, ma non conosceva altrettanto bene come gestire entrate e uscite.
Il punto di svolta è stato l’incontro con il progetto Si può fare!: attraverso il microcredito comunitario, le famiglie delle aree urbane e rurali di cinque province del Burundi vengono accompagnate nell’avvio e nella gestione di piccole attività generatrici di reddito.
I partecipanti si riuniscono in gruppi che si autofinanziano raccogliendo in un fondo comune i loro stessi risparmi in maniera tale da concedere ai singoli componenti piccoli crediti rimborsabili in rate minime.
Imparare a risparmiare e crescere
Racconta Lydwine: “Grazie a un amico sono entrata a far parte del gruppo Dushigikiribondo, che mi ha permesso di capire meglio come risparmiare e gestire le mie entrate. Lavorando con gli altri ho potuto fare riferimento alle esperienze dei miei colleghi per migliorare la gestione finanziaria. I microprestiti ottenuti dal gruppo mi hanno permesso di acquistare i materiali necessari per il mio lavoro e di sviluppare ulteriormente la mia attività”.
Oggi la donna può contare su un’entrata mensile, ha imparato a risparmiare parte di questo reddito e reinvestirlo e ha differenziato le sue attività: oltre al laboratorio di cucito ha affittato campi per coltivare diversi prodotti, garantendosi così un ulteriore guadagno.
Come impiega Lydwine questi soldi? Contribuisce all’istruzione dei suoi fratelli e sorelle, consapevole di quanto sia importante investire sul loro futuro. Allo stesso tempo, però, non rinuncia a un sogno tutto per sé: “Vorrei una casa mia”.