Quando nell’agosto 2021 le truppe americane e internazionali hanno cominciato ad accelerare le operazioni di abbandono dell’Afghanistan, il processo che ci si illudeva portasse alla nascita di un sistema democratico maturo e una struttura economica forte per l’autonomia del Paese, non aveva prodotto i risultati sperati. Il ritorno, dopo vent’anni, dei talebani al potere ha fatto ripiombare la popolazione in uno stato di paura e di caos.
Lo spettro della dittatura e della crisi economica e finanziaria (un rapporto del WFP stima che circa 14 milioni di afghani soffra la fame) ha spinto una parte della popolazione a tentare la fuga dal Paese. Sono ancora vive le immagini drammatiche dell’aeroporto di Kabul invaso da migliaia di persone disperate alla ricerca di un corridoio verso l’Europa o altri paesi.
Fra loro, anche alcuni cittadini afghani che la Cooperativa “Una città non basta” ha accolto all’arrivo in Italia e che hanno adesso bisogno di assistenza per intraprendere il proprio percorso di inclusione.
Da quando sono arrivati nel nostro Paese, i 10 afghani (adulti, giovani e giovanissimi) sono stati accolti nelle strutture della Cooperativa, che da subito ha allestito i locali per l’accoglienza e fornito loro i beni di prima necessità. Nei giorni successivi all’arrivo e per le settimane successive gli operatori hanno provveduto ad avviare un percorso di mediazione, conoscenza e ascolto, nonché di assistenza medica e burocratica. A breve alcuni di loro inizieranno anche un primo corso di italiano.
L’AMU sta supportando l’intervento di prima accoglienza destinando i contributi raccolti alla copertura delle spese relative alle attività di sostegno e assistenza:
- Spese per prima accoglienza, utenze, affitto, vestiario, inserimenti scolastici e altre spese legate ai bisogni primari – fino a € 15 al giorno, pro capite.
- Spese mediche e sanitarie – fino ad un massimo di € 300 pro capite, laddove necessario per prestazioni non coperte dal SSN, per tutta la durata dell’intervento di assistenza.
- Spese legali finalizzate al rilascio dei documenti – fino ad un massimo di € 300 pro capite, per tutta la durata dell’intervento di assistenza