150mila BIF e 10 chili di carne per iniziare

La storia di Nirema: da una vita precaria alla creazione di un'attività di successo grazie al sostegno del microcredito comunitario
Una vita precaria, poi la scelta del microcredito

Nirema vive sulla collina Rugeregere, nella provincia di Cibitoke (Burundi). È uno dei giovani uomini che ha scelto di entrare a far parte di un gruppo di microcredito comunitario, il Dufashanye, sostenuto dall’AMU con il progetto Si può fare! e dal partner locale CASOBU.

Prima di iniziare questa avventura, Nirema aveva una vita instabile: “Senza un’occupazione fissa, correvo in tutte le direzioni per guadagnarmi da vivere. In pratica vivevo alla giornata, senza progetti”.

Come Nirema ha conosciuto il microcredito comunitario

L’uomo ha avuto l’opportunità di frequentare una delle iniziative di sensibilizzazione organizzate dall’AMU e da CASOBU sulla collina Rugeregere. In questa occasione ha appreso che sarebbero stati creati dei gruppi di microcredito comunitario nella sua terra.

Racconta: “Ero interessato, così mi sono iscritto. Non era un buon periodo per me e la mia famiglia: avevo appena terminato la scuola secondaria, mentre mia moglie aveva dovuto interrompere gli studi universitari per problemi finanziari e non aveva un lavoro”.

Tutto è cominciato con un piccolo capitale

Nirema (Burundi) protagonista del microcredito comunitarioNirema entra nel quarto gruppo creato nella sua collina. Dopo i primi tre mesi di risparmio, chiede un prestito di 150.000 franchi burundedi (BIF). Una cifra che corrisponde più o meno a 49 euro.

Con questa somma l’uomo avvia un’attività scegliendo quella che era la sua passione, la macelleria: “Ho aperto una piccolo commercio di carne: compravo e rivendevo al dettaglio. Ho iniziato con 10 kg di carne. È stata una bellissima avventura. Ho acquisito sempre più clienti e sono arrivato a vendere 20 kg di carne al giorno. Più mi esercitavo in questa attività, più le idee venivano da sé. Così ho aggiunto anche il servizio di barbecue”.

L’attività di Nirema si espande, nonostante un colpo di scena

Dopo la macelleria, è arrivato il momento della ristorazione. Nirema ha la determinazione giusta per affrontare anche questa nuova avventura imprenditoriale.  Nirema (Burundi) protagonista del microcredito comunitarioTuttavia, un brutto furto crea uno stop inaspettato: “Tutto il materiale da cucina che utilizzavo per il barbecue è stato rubato. Questo mi ha indebolito per 3 settimane, poi ho riaperto. Nel ristorante, il menu prevede riso, banane, pasta. La mia specialità sono le foglie di manioca preparate con la carne con l’osso. Questo piatto è molto apprezzato nella zona”.

Le nuove prospettive famigliari grazie al microcredito

L’espansione delle attività ha fatto sì che Nirema potesse ottenere un buon guadagno. Il risparmio e poi il credito ottenuto dal gruppo e ben investito ha migliorato la sua vita famigliare. La soddisfazione più grande?Mia moglie ha ripreso gli studi universitari, presto discuterà la sua tesi di laurea e otterrà il diploma”.

Nirema (Burundi) protagonista del microcredito comunitarioLa moglie di Nirema è una donna in gamba e come il marito non si è lasciata sfuggire anche lei l’occasione di aderire a un gruppo di microcredito comunitario: infatti, ora gestisce un piccolo commercio di vendita di banane, mango e carbone, che le consente di avere una propria fonte di reddito.

Per quel che riguarda Nirema, la sua capacità di iniziativa imprenditoriale è un fiume in piena: “Oltre a tutto il resto, ho preso in affitto dei terreni per coltivare mais, fagioli e riso. Tutto questo porta un beneficio notevole alla nostra famiglia. Ma voglio anche riprendere gli studi e andare all’università: di giorno lavorerò e la sera mi metterò sui libri. Il futuro per me non è più fonte di preoccupazione: ho basi solide per affrontarlo“.

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