Mentre in Italia l’anno scolastico è ripreso tra mille difficoltà e premure, a Bolivar, in Perù, dove ha sede la “Scuola sulle Ande” costruita con i contributi dei sostenitori dell’AMU, le lezioni proseguono da remoto grazie anche all’intraprendenza dei professori e della comunità.
Bolívar è una cittadina di 2.500 abitanti, nel cuore delle Ande peruviane, a 3.200 metri di altitudine. Il suo territorio comprende anche 30 piccole comunità, sparse su un’area vastissima e difficilmente raggiungibili.
Il progetto “Una scuola sulle Ande” nasce da una proposta di don Emeterio, parroco di Bolívar, quando si è reso conto che molti bambini non frequentavano la scuola pubblica, sia per le distanze da percorrere, sia per la necessità di molte famiglie di avere a disposizione i figli per lavorare la terra. Negli anni è nata una scuola che assicura loro gli studi e un pasto completo ogni giorno.
In questi giorni Padre Emeterio ci ha aggiornato sull’andamento degli studi e sulle condizioni della comunità, in questo periodo in cui la pandemia da Coronavirus ha determinato ulteriori difficoltà.
I bambini della “nostra” scuola stanno tutti bene e da marzo seguono le lezioni da remoto: alla carenza di mezzi digitali si è fatto fronte grazie all’intraprendenza dei professori e con il ritorno a “vecchi” strumenti. Chi non ha un cellulare, infatti, segue le lezioni alla radio. E per chi non possiede nemmeno quella, i professori passano a casa a portare i fogli con le lezioni. Case che spesso sono distanti ore di cammino sulle montagne.
Al momento ufficialmente il divieto di spostamento nel Paese vige solo di notte, ma per proteggere la popolazione di Bolivar, i contadini hanno disposto delle regole che non permettono a nessuno di entrare o uscire dalla città, salvo casi eccezionali. Grazie a queste precauzioni, a Bolivar, al momento ci sono stati solo 21 casi di Covid e nessun morto, mentre nel resto del Perù i casi sono quasi 800 mila e i morti 31 mila.
Anche la Chiesa peruviana si è data molto da fare in questa situazione, basti pensare che il nuovo vescovo della diocesi cui fa capo Bolivar ha costruito una piccola fabbrica di ossigeno per uso sanitario, perché negli ospedali mancava, e la stessa cosa ha fatto padre Walter, parroco in una zona non lontana da Bolivar. Le due strutture sono state realizzate grazie al contributo di circa 50 mila euro per fabbrica, raccolto tra tutte le persone di Bolivar.
Un risultato che sottolinea il forte spirito di solidarietà anche tra chi vive in situazioni di grande vulnerabilità.
La diocesi ha anche stipulato un accordo con una casa farmaceutica per produrre paracetamolo a basso costo per stroncare il fenomeno del contrabbando che lo vendeva ad un prezzo fino a 15 volte superiore.
Le notizie da Bolivar ci raccontano di una comunità coesa e forte, determinata a salvaguardare l’istruzione dei giovani anche a costo di sacrifici molto impegnativi. L’AMU continua a seguire la comunità sulle Ande ed è pronta ad assicurare supporto e accompagnamento nei percorsi di sviluppo per migliorare le condizioni di vita di adulti e bambini.